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Viaggio in Giappone: Kyushu – giorno 3 (episodio 17)

La giornata inizia nel migliore dei modi, prima di proseguire il nostro viaggio alla scoperta del Kyushu. Oggi la nostra macchinina ci porterà lungo una strada panoramica, nel parco nazionale Aso-kuju, e faremo anche una super scoperta gastronomica. Poi visiteremo gli inferni di Beppu, ci fermeremo per un gelato ed una visita a Kitsuki e, nel tardo pomeriggio, arriveremo alla nostra tappa finale: Maruka Farm. Ma facciamo un passo alla volta.

Il parco nazionale Aso-Kuju

Questa mattina, dopo una buonissima colazione, lasciamo il bellissimo ryokan Sanga (ne parliamo dettagliatamente dell’articolo precedente).

[GUARDA LA NOSTRA COLAZIONE AL RYOKAN SANGA NELL’EPISODIO 17 DELLA NOSTRA SERIE “VIAGGIO IN GIAPPONE”, IN FONDO ALL’ARTICOLO O SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE]

Il panorama durante il nostro viaggio in macchina stamattina è più bello del solito, perché attraversiamo il parco nazionale Aso-Kuju, che prende il nome dal monte Aso, il vulcano attivo più grande del Giappone, e dal monte Kuju, il più alto del Kyushu. Questa bellissima strada panoramica ci porterà a Beppu.

Ci fermiamo in un’area di servizio, con negozio di souvenir e attrezzatura sportiva, nonché bar. Proprio qui veniamo incuriositi da un agrume chiamato Kabosu sulla confezione di alcuni dolcetti. Imparentato con lo yuzu, il suo sapore lo ricorda parecchio. Lo abbiamo assaggiato sia come ripieno dei dolci, sia sul gelato: buonissimo, da provare assolutamente.

Beppu

La città di Beppu è una delle mete turistiche più conosciute del Kyushu. È famosa per i suoi onsen (scopri di più sugli onsen in questo articolo) collegati alle numerose sorgenti termali. Tutta l’isola di Kyushu è vulcanica, ma a Beppu si concentrano solfatare, fumarole e caldere, soprannominate hells (gli inferni). Sono visitabili e costituiscono la maggiore attrazione della città. Noi abbiamo visitato la sorgente termale Umi Jigoku.

Creata dall’eruzione del monte Tsurumi circa 1200 anni fa, questa sorgente prende il nome (letteralmente “inferno del mare”) dal colore della sua acqua, che è blu cobalto come il mare. La struttura, ospita anche altre attrazioni, tra cui una serra, una sorgente d’acqua rossa, una vasca per il pediluvio, un negozio di souvenir, un’area ristorazione.

Qui, abbiamo assaggiato dei piatti non male, tra cui pollo fritto e dei noodles piccanti che più piccanti non si può!

[GUARDA IL VIDEO DELLA NOSTRA ESPERIENZA ALLA SORGENTE UMI JIGOKU NELL’EPISODIO IN FONDO ALL’ARTICOLO O SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE]

Kitsuki

Ad una mezz’oretta da Beppu c’è il paesino di Kitsuki, conosciuto perché abitato in passato dai samurai.

Passeggiare in questo luogo è come fare un tuffo nel passato! Il distretto delle case dei samurai è molto ben conservato, con molte delle case aperte al pubblico.

[GUARDA LA NOSTRA VISITA ALLA CASA DEL SAMURAI NELL’EPISODIO IN FONDO ALL’ARTICOLO O SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE]

Abbiamo visitato Nomi Residence, in cui abbiamo anche mangiato un buonissimo gelato al tè ed una torta davvero deliziosa… ah, e suonato il koto, uno strumento musicale! (La geolocalizzazione della Nomi residence la trovate QUI)

Il villaggio di Kitsuki è conosciuto anche per l’omonimo castello, il più piccolo del Giappone. L’ingresso costa 400 yen, ma se indossate un kimono potete entrare gratuitamente (potete affittare un kimono QUI).

La fattoria Maruka

Il nostro viaggio nel Kyushu continua con la meta finale di oggi: la fattoria biologica Maruka. In questo posto, sperduto nelle campagne giapponesi, avrete la possibilità di soggiornare per una notte e vivere l’esperienza di trascorrere del tempo con una famiglia di contadini giapponesi. Potete scegliere tra le opzioni: alloggio, alloggio + colazione, oppure decidere se includere anche la cena con Fusako e la sua famiglia.

Noi abbiamo scelto l’opzione alloggio + cena + colazione: un’esperienza che vi consigliamo caldamente! Non solo parteciperete ad un piccolo stralcio di vita quotidiana dei giapponesi, ma potrete anche togliervi le curiosità che avete sempre avuto sulla loro cultura.

Trovate tutte le tariffe e le informazioni pratiche per alloggiare alla fattoria Maruka QUI.

La cena è stata davvero buonissima: il piatto forte è stato per noi il nabemono, detto più semplicemente nabe, una variante dell’hot pot che prevede, a differenza dello shabu shabu, la cottura di tutti gli ingredienti insieme. Una vera delizia! La serata è trascorsa tra risate e curiosità reciproca, e si è conclusa con la ratafìa, portata da noi dall’Abruzzo, e lo shochu, un sake tipico del sud, fatto con grano fermentato. Ma non vi diciamo tutto, perché le immagini della cena da sole raccontano la bellezza di questo scambio culturale Kyushu-Abruzzo!

Importante: a casa di Fusako si parla giapponese. Solo la padrona di casa parla inglese; se non conoscete almeno una delle due lingue, vi sconsigliamo di prenotare questa esperienza.

Guarda l’episodio 17 della nostra serie “Viaggio in Giappone”!

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