Inizia l’avventura in macchina nel sud del Giappone! Oggi, per la prima volta, avremo a che fare con la guida a sinistra, che ci porterà a scoprire un museo del tè, in cui assaggeremo del cibo buonissimo; arriveremo, poi, nel tanto agognato ryokan, dove trascorreremo una delle giornate più belle di sempre! Siete pronti? Iniziamo.
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Guidare la macchina in Giappone
Prima di tutto: come vi abbiamo detto, oggi iniziamo la parte della vacanza in cui ci sposteremo in macchina. Il Kyushu non è collegato in maniera capillare come le zone che abbiamo visitato finora, perciò abbiamo deciso di affittare un mezzo e girare autonomamente.
L’avventura inizia male, perché al concessionario ci avvisano che la macchina che avevamo scelto non è più disponibile perché incidentata (sigh!)… perciò siamo costretti a noleggiarne una dalle dimensioni decisamente più grandi. Ora, in Giappone si guida a sinistra, che è già una bella sfida… speravamo proprio di poterci cimentare con una macchina piccolina! Ma noi non siamo tipi che si lasciano scoraggiare facilmente perciò, con tutta la calma che la situazione richiede, iniziamo intanto dal primo step: uscire da Fukuoka senza creare il panico in strada!
Scherzi a parte, ci vuole un po’ per abituarsi alla guida a sinistra. Da passeggera, a star seduta al posto del guidatore senza volante né cambio, io ho praticamente perso la parola per i primi quindici minuti! Fabrizio ha avuto solo un po’ di difficoltà nel resettare il cervello a sinistra durante la prima mezz’ora, poi è andato tutto liscio.
Vi consigliamo di affittare la macchina in Giappone? Dipende dai luoghi che deciderete di visitare. Il treno è un mezzo davvero comodo per girare il paese, sia in termini assoluti che di velocità. Se visiterete zone meno turistiche, o se vi andrà di fare quest’esperienza a prescindere da tutto, e opterete per la macchina, non dimenticate che la sola patente italiana non basta, ma dovrete richiedere quella internazionale (come si richiede la patente internazionale per il Giappone? Scopritelo QUI)
Il museo del tè di Hoshinomura
Abbiamo trovato il museo del tè verde di Hoshinomura per caso, lungo la strada che ci porta al ryokan dove alloggeremo stanotte. Incuriositi, siamo entrati: la scoperta è stata fantasmagorica… qui si mangia! Abbiamo atteso un po’, perché volevamo sedere davanti alla terrazza panoramica. Il cibo in questo luogo è davvero sensazionale: dovete assaggiare i noodles fatti con il tè verde… strepitosi!
[GUARDA QUELLO CHE ABBIAMO ASSAGGIATO AL MUSEO DEL TÈ VERDE NELL’EPISODIO IN FONDO ALL’ARTICOLO]
Le terme giapponsei: cos’è un onsen
Onsen è la parola giapponese che indica una stazione termale. Può essere gestita pubblicamente o da privati, avere bagni termali all’aperto e/o al chiuso. Esiste anche il bagno pubblico chiamato sentō, ma l’onsen differisce da quest’ultimo perché utilizza acqua proveniente da sorgenti riscaldate geotermicamente. Nella stragrande maggioranza dei casi, i bagni termali sono divisi per sesso.

Come comportarsi in un onsen
È bene sapere che c’è un’etichetta da rispettare quando si visita un onsen, che vi consigliamo di ricordare per rispetto a questa antica tradizione giapponese.
Le regole sono molto semplici:
- Non indossate costumi o sandali: in un onsen ci si immerge completamente nudi.
- Lavatevi accuratamente prima di immergervi nell’acqua delle vasche. Ci sono rubinetti con erogatori e sgabelli su cui sedervi per fare la doccia, nonché delle vaschette con cui versarvi l’acqua addosso.
- Le docce sono solitamente molto vicine tra loro, perciò fate attenzione a chi avete vicino e non schizzate acqua mentre vi state lavando.
- Legate con cura i capelli prima di entrare nelle vasche, in modo che non tocchino l’acqua quando vi immergete, e poggiate il piccolo asciugamano (che vi verrà dato prima di entrare ed è l’unico che potrete usare) sulla vostra testa (!) o a bordo vasca; non immergetelo nell’acqua termale.
- Una volta entrati nella vasca, non tuffatevi ed evitate di essere molesti.
- Parlate a voce bassa: chi frequenta gli onsen lo fa per rilassarsi.
- Dopo il bagno, non tornate negli spogliatoi gocciolando, ma asciugatevi prima di entrare (sì, l’asciugamano è minuscolo, ma cercate di asciugarvi almeno un po’)
- Se avete dei tatuaggi, solitamente non è permesso entrare nelle vasche. I tatuaggi sono associati ai membri di associazioni criminali e, benché sia difficile che un occidentale possa farne parte, la regola vale per tutti. Sul sito Tattoo Friendly, però, trovate gli onsen, i sento e altri luoghi in cui questa regola è stata abolita.
La nostra esperienza in un onsen
La pecca più grande per noi era l’impossibilità di fare il bagno nella stessa vasca. Per ovviare a questo impedimento, abbiamo prenotato una stanza con onsen privato, vale a dire solo per noi, in un ryokan a dir poco paradisiaco, immerso nella natura incontaminata del Kyushu: il Sanga.
[GUARDA LA NOSTRA ESPERIENZA AL SANGA NELL’EPISODIO IN FONDO ALL’ARTICOLO]
Una cosa ci è rimasta molto impressa: l’acqua è caldissima, sfiora il limite di sopportazione per la pelle; anche i movimenti più piccoli sono difficili, tanto è calda! In compenso, il relax che si prova è totale, un toccasana per il corpo e lo spirito.
Alloggiare in un ryokan – la nostra esperienza
Un 𝗿𝘆𝗼𝗸𝗮𝗻 è un albergo giapponese in stile tradizionale. Le stanze rispettano i canoni del passato, con i pavimenti formati da tatami ed i letti fatti di materassini su cui adagiare cuscini e coperte.
Quando nel ryokan è presente anche un 𝗼𝗻𝘀𝗲𝗻 (stazione termale) l’esperienza è ancora più affascinante, perché potete decidere di immergervi nelle stazioni termali pubbliche oppure, se c’è la possibilità, di prenotare una camera con il vostro piccolo onsen privato. È quello che abbiamo fatto noi nel meraviglioso ryokan Sanga.
La nostra stanza al Sanga è a dir poco stupenda. Una vera e propria suite con ingressino, bagno e antibagno, più l’area riservata all’onsen, con tanto di doccia e saponi vari per prepararsi prima di immergersi, e grata in legno che permette alla stanza di essere aperta verso l’esterno mantenendo la propria privacy.
[GUARDA LE IMMAGINI DELLA NOSTRA STANZA AL SANGA NELL’EPISODIO IN FONDO ALL’ARTICOLO]
Potete prenotare al Sanga tramite Booking o direttamente sul loro sito, come abbiamo fatto noi. Sono anche molto disponibili se chiedete dettagli e maggiori informazioni tramite email.
Anche gli esterni di questo posto sono magici… è come passeggiare dal vivo ne “La Città Incantata” di Miyazaki! Nel folto del bosco, vasche nascoste da porte socchiuse, fuochi che ardono al centro di stanze dal sapore antico: tutto il ryokan parla una lingua che viene da epoche lontane!
La cena in un ryokan
La nostra cena al ryokan Sanga è a dir poco estatica. In stile Kaiseki, per essere più precisi, un tipico pasto tradizionale che include tante piccole portate e richiede competenze tecniche che non hanno nulla da invidiare alla grande cucina occidentale.
Siamo rimasti sensibilmente stupiti dalla loro cura dei dettagli, quasi maniacale ma dalla bellezza senza fine: i pesci sono adagiati sulle pietre come fossero appena pescati, i fiori adornano le ciotoline come in un prato fiorito, il cipollotto è disposto tutto in un angolo, come una piccola foresta di bambù. Quasi dispiace rovinare delle composizioni così belle.
Terminata la cena, i nostri letti tradizionali sono “magicamente” apparsi in camera. Nonostante si dorma quasi a terra, sono molto comodi ed abbiamo riposato molto bene.
Guarda l’episodio sul ryokan del nostro “Viaggio in Giappone”!
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