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Viaggio in Giappone: dormire con i monaci sul monte Koya (episodio 20)

Stamattina iniziamo la giornata con un viaggio corto corto: cinque treni, una funivia ed un pullman! Ma gli sforzi per raggiungere il monte Koya sono valsi tutti: stanotte dormiremo in un tempio buddhista. Ma andiamo con ordine.

Il Kōya-san

Il Kōya-san (monte Koya) è uno dei luoghi più sacri del Giappone. Patrimonio dell’Unesco dal 2004, questo complesso di santuari e templi fu fondato dal monaco Kōbō-Daishi (Kūkai), fondatore del Buddismo Shingon. I principali luoghi sacri sono il Kongōbu-ji, il tempio principale, e il cimitero Okunoin, il luogo più sacro di tutto Kōya-san.

Abbiamo iniziato con una bella passeggiata (anche se il freddo è a dir poco pungente!)… i colori a novembre sono splendidi! Ci siamo, poi, fermati a pranzo in una sorta di negozio/libreria con un ristorante al piano superiore: tutto molto buono, consigliatissimo.

[GUARDA COSA ABBIAMO MANGIATO NELL’EPISODIO YOUTUBE IN FONDO ALL’ARTICOLO]

Il tempio Kongōbu-ji

Il tempio Kongōbu-ji è il più importante del monte Koya. La prima costruzione risale al XVI secolo, ma fu ricostruito con l’attuale nome nel 1861. Al suo interno troverete il  Banryūtei, il più grande giardino di pietra del Giappone (prezzo del biglietto d’ingresso: 500 yen).

Okunoin

Oku-no-in è il luogo più sacro di tutto il monte Koya e, probabilmente, dell’intero Giappone. Non soltanto per il cimitero in sé, che contiene 200.000 tombe, ma soprattutto perché questo luogo contiene il mausoleo di Kōbō-Daishi, considerato ancora in meditazione al suo interno.

Questo è stato, per noi, il luogo più magico di tutta la visita. Un sentiero si snoda lungo i due chilometri del cimitero, tra mausolei e statue; gradini invasi dal muschio e profumo di bosco; altissimi cedri che svettano, imponenti, sopra le nostre piccole figure; l’atmosfera mistica e spirituale, ma anche di profonda pace e serenità, non ci ha abbandonato un attimo durante tutta la visita.

[GUARDA LA NOSTRA VISITA AL CIMITERO OKUNOIN NEL VIDEO IN FONDO ALL’ARTICOLO]

La visita notturna al cimitero Okunoin

La nostra esperienza nel cimitero continua dopo cena (scendete un po’ più giù per vedere cosa abbiamo mangiato), perché partecipiamo ad una visita guidata in notturna. Noi l’abbiamo prenotata su questo sito (costo del biglietto tramite questo sito: 2300 yen a persona, se prenotate online).

Alle 19:00 ci raduniamo davanti all’entrata del nostro tempio (un altro motivo per cui vi consigliamo di alloggiare, come noi, al tempio Ekoin è che la visita notturna parte proprio da questo tempio, perciò non avrete problemi per il rientro a tarda ora). Un monaco ci chiama tutti per nome e ci chiede di seguirlo: inizia l’avventura.

Se parlate inglese, vi consigliamo caldamente di partecipare a questa esperienza. Tutta la situazione è davvero molto bella, perché il monaco ci racconta un po’ di più della storia del luogo, di Kūkai e del Monte Koya. La parte in assoluto più emozionante è stata il culmine della visita, quando abbiamo visto il mausoleo di Kūkai e il monaco ha recitato una preghiera. Noi, dopo la visita, siamo rimasti ancora qualche minuto per godere dell’atmosfera da soli. Magico!

[GUARDA LA NOSTRA VISITA NOTTURNA AL CIMITERO OKUNOIN NEL VIDEO IN FONDO ALL’ARTICOLO]

La nostra esperienza nel tempio Ekoin

La scelta dell’alloggio sul monte Koya è stata oggetto di lunghe ricerche. Diciamo che dormire una notte qui in generale non è economico, perciò alla fine abbiamo optato per l’opzione più comoda. Ekoin, infatti, è il tempio più vicino ad Okunoin ed è da qui che parte la visita guidata notturna al cimitero.

Il tempio è grande, con un ampio ingresso (dove, ovviamente, dovrete togliere le scarpe) e lunghi corridoi all’entrata. La nostra stanza è al piano superiore, superata una scalinata in legno ripidissima. I bagni sono in comune e i corridoi molto freddi, perché gli ingressi sono sempre aperti (portate con voi tutto l’occorrente per lavarvi, altrimenti tornare indietro a recuperare qualcosa diventa un’impresa). La nostra camera è piccolina e spartana, ma al nostro arrivo ci attendono tè caldo e biscottini.

Se sceglierete anche voi il tempio Ekoin, nella prenotazione online (noi abbiamo prenotato direttamente sul loro sito) potrete scegliere l’opzione cena da uno, due o tre vassoi. Indovinate quale opzione abbiamo scelto noi? La cena vegetariana è stata davvero eccellente.

[GUARDA LA NOSTRA CENA AL TEMPIO EKOIN NELL’EPISODIO DI “VIAGGIO IN GIAPPONE” IN FONDO ALL’ARTICOLO]

Il nostro risveglio sul Monte Koya

È notte quando ci svegliamo, l’alba è ancora lontana; ma stamattina la sveglia è meno pesante. I monaci ci attendono, la colazione può anche aspettare stamattina. La nostra stanza dà sul giardino interno. Il rosso acceso ed il giallo delle foglie autunnali scaldano l’immagine dalla finestra, nonostante fuori l’aria sia ghiacciata. Al centro i tradizionali futon, l’arredamento è spartano. La stanza, però, è rimasta calda e accogliente per tutta la notte.

Appena messo il naso fuori, il freddo pungente di novembre inoltrato pervade tutto il corpo. Il grande ingresso e le finestre sul giardino sono rimaste aperte, giorno e notte. Cappotto pesante, sciarpa e cappello, lo stretto indispensabile per affrontare il freddo novembrino in montagna: siamo pronti per la preghiera del mattino.

La sala è dall’altro lato del tempio, all’esterno. Canti gutturali monotòno in lontananza ci guidano al luogo esatto. Apriamo delicatamente le porte scorrevoli, cercando di disturbare il meno possibile. Togliere le ciabatte è d’obbligo durante la preghiera. Quello che abbiamo davanti ai nostri occhi, ci lascia senza fiato: luci soffuse da lampade antiche, candele accese, odore d’incenso e preghiere votive che riempiono le pareti. I monaci dell’ordine Shingon recitano ad alta voce. La preghiera è un momento straordinariamente intimo, nonostante siamo una ventina di persone. Il suono del canto invita a liberare la mente, lo spirito a meditare. Al termine del rito, abbiamo la possibilità di visitare il luogo ed inchinarci di fronte alla statua del Buddha.

Il Goma è il rituale seguente, con il fuoco. Il luogo è esterno alla struttura, bisogna camminare un po’. La stanza è buia e piccola, al centro il fuoco arde sul goma-dan. Un monaco inizia a recitare mantra, ininterrottamente, e batte un tamburo a ritmo regolare. Davanti alla fiamma, un secondo monaco getta nel fuoco le preghiere scritte su bastoncini di legno, alimentando la fiamma che si fa sempre più alta. Tutto è così solenne, sacro, profondo da togliere il fiato; un’esperienza che ti rimane dentro per un bel po’ e non si dimentica, nemmeno a distanza di tempo.

[GUARDA LA NOSTRA ESPERIENZA SUL MONTE KOYA E LA PREGHIERA DEL MATTINO NELL’EPISODIO SU YOUTUBE DI “VIAGGIO IN GIAPPONE”!]

La colazione nel tempio Ekoin

Dopo le preghiere, torniamo nella nostra camera, dove ci attende già la colazione: vegetariana anche questa e molto buona.

Guarda l’episodio sul Koyasan della nostra serie YouTube “Viaggio in Giappone”!

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2 comments

  1. Che esperienza surreale deve essere stata quella al tempio! Vi faccio i complimenti per l’atmosfera che si percepisce guardando le foto, il Giappone mi manca tantissimo… Vado a recuperarvi sul Tubo

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